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ORGANIZZATORI

il Museo Archeologico e della Città

DATA E ORA

Mercoledì 10 luglio 2024

Ore 21.00

SEDE

Sala Carlo Bo – I piano Palazzo Fascie

DESCRIZIONE

Mercoledì 10 luglio alle ore 21.00 nell’ambito deI mercoledì del MuSel” incontreremo nuovamente Gian Paolo Ferrari, con il suo “Il lungo viaggio verso casa”. Ferrari era già stato ospite di Palazzo Fascie nella rassegna “Da Sestri al mondo, dal mondo a Sestri” e anche questa volta, seguendo il tema dell’antropologia il pubblico partecipante “si tufferà” in un racconto introspettivo e appassionato del suo viaggio percorrendo in solitaria (o quasi!) 33.000 chilometri lungo tutta l’America del Sud, tra deserti, montagne e oceani, tra popoli e tradizioni incontrate... Ferrari, autista, originario della vicina Moneglia, nel 2013 aveva addirittura varato una barca a vela di 8,5 metri, costruita tutta da solo sul tetto del garage di casa, per compiere il giro del mondo. Dopo un’impresa ne è arrivata subito un’altra, come per esempio affrontare il viaggio attraverso tutta l’America Latina, svolto nei mesi scorsi, in sella alla sua moto: una persona che sogna e che “viaggia” prima con il cuore e con la mente, poi anche realmente! Concreto, forte, coraggioso, ogni volta riesce a investire tempo e risorse in un progetto unico e apparentemente impossibile da realizzare, per poi arrivare a superare ostacoli e paure e portarlo a termine nella realtà con le sue sole forze. Ferrari ci accompagnerà quindi in questo suo viaggio, con emozione ed entusiasmo, con ricordi e paesaggi ricchi di fascino, nonché storie di vita vissuta.

L’immagine simbolo di questo viaggio è proprio un bambino al quale Gian Paolo Ferrari nel corso del suo percorso decise di regalare il suo orologio, utile anche per proseguire l’itinerario, ma… come lo stesso Ferrari dichiara: “Essere solitari non significa volersi isolare, proprio l’opposto. Significa prendere ogni cosa in modo esponenziale. Essere soli significa prendere ogni evento o incontro con profonda umiltà e rispetto. Forse per empatia o fortuna, ma questa solitudine è stata ampiamente ricompensata…”, perché il mondo è un po’ come un orizzonte sempre incerto, dove si incontrano persone di ogni tipo: “Questa esperienza mi ha portato alla consapevolezza che ciò che conosciamo del mondo è sempre parziale: viverlo, nel bene o nel male, è tutta un’altra cosa.”  

La partecipazione è gratuita.